Studio a Tre

Daniele Gaudenzi e Mauro Longhiniph © Marco Biancucci
Siamo andati a curiosare nei laboratori degli artigiani 1M, dove gli oggetti prendono forma, i metalli più resistenti si fondono per dare vita a sculture roventi e le matasse si srotolano e poi intrecciano in eleganti ricami. Di seguito gli scatti fotografici di alcune delle numerose botteghe storiche attive nelle Marche e riconosciute come appartenenti al settore dell’artigianato artistico tipico e tradizionale.
L’oro giallo, materia prima per eccellenza

Il materiale principe per i gioielli realizzati da Daniele Gaudenzi e Mauro Longhini di Studio A Tre è senza dubbio l’oro giallo. “Per la sua tonalità calda. L’oro giallo è inimitabile in questo senso. Permette di ottenere risultati in termini di effetti di luce che l’oro bianco non consente di avere. Con l’oro giallo si può realizzare una parte del gioiello spazzolata, una lucida, una opaca, dando all’oggetto quelle caratteristiche di movimento, di profondità e luminescenza differenziate che sono tipiche del gioiello-scultura”.

Il laboratorio

Daniele Gaudenzi e Mauro Longhini raccontano la propria passione per l’arte orafa e ci fanno entrare nel loro laboratorio, lo Studio A Tre, mostrando le magie che compiono ogni giorno per dare vita a piccole originali sculture da indossare, curate nei più minuziosi particolari. Ciò che distingue una produzione d’artigianato orafo è proprio questo: “L’originalità dell’idea, del design, la cura estrema del dettaglio che c’è nel gioiello artigianale. L’iniziare a creare partendo dal disegno, anche un semplice schizzo abbozzato su un foglio, che poi si evolve durante il lavoro di produzione del gioiello”.

Le antiche tecniche orafe

La tecnica manuale che permette di liberare l’estro creativo e valorizzare al massimo l’alta competenza artigianale è la tecnica a lastra e filo che prevede la creazione esclusivamente a mano di tutte le parti del gioiello. La tecnica a lastra e filo è quindi testimonianza e garanzia di creazione di un pezzo unico ed esclusivo. Una tecnica di modellazione da grandi orafi, un alto lavoro creativo e artigianale, fatto anche di mistero e segreti del mestiere. L’arte orafa è effettivamente un po’ magia, un insieme di creatività e tecnica che dà vita a incredibili oggetti preziosi. Basti pensare ad una tecnica antica come quella della fusione in osso di seppia, particolarmente cara al laboratorio artigiano Studio A Tre. “La fusione in osso di seppia permette di imprimere sul metallo le striature naturali dell’osso, utilizzando l’osso di seppia, diviso in due parti levigate e combacianti, come un crogiolo in cui colare il metallo fuso”.

Le creazioni: il gioiello-scultura

La contemporaneità per Daniele Gaudenzi e Mauro Longhini è prima di tutto geometria. Un intreccio di linee eleganti, di giochi di luminosità che percorrono il gioiello-scultura e lo rendono vibrante alla luce, capace di sorprendere da ogni angolazione, attribuendo all’oro molteplici finiture. Lastre d’oro lucidissime si trasformano in superfici riflettenti, alternate a elementi martellati a mano, o spesso grezzi o sabbiati, nei quali l’oro appare granuloso e luccicante.

Lo shop

Il punto vendita Studio A Tre, a Fano in via Garibaldi, offre un’elegante esposizione delle migliori creazioni del laboratorio orafo artistico, nate dalla passione, dalla competenza tecnica e dalla creatività di Daniele Gaudenzi e Mauro Longhini.

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